Pratello

Descrizione

Relazione storica: Si evidenzia come poteva essere nel 1831 e nel 1874 l’edificio oggetto del nostro progetto rispetto agli edifici confinanti ( nn.civ. 83 e 87) sulla scorta delle regole costruttive usate a Bologna e delle proporzioni con triangoli equilateri che i capimastri utilizzavano normalmente per tracciare in prospetto le finestre, le gronde, i decori etc. Erano regole molto semplici dettate dalla facilita’ di utilizzare corde di uguale lunghezza e chiodi sull’impalcatura in legno che normalmente veniva montata sulla strada. Anche in pianta si nota un ferreo rispetto per le regole del tempo. Il cortile e’ esattamente lungo 1/3 dell’intera profondita’ ed e’ largo 1/3 della larghezza della casa che misura esattamente 15 piedi bolognesi in facciata x 31 piedi. il corridoio e’ invece stranamente largo, misurando 5 piedi bolognesi. la scala e’ realizzata nella parte centrale del fabbricato ed e’ larga un po’ meno dei 6 piedi classici, essendo esattamente larga la meta’ del terzo centrale. La casa, come mostrano i catasti pontifici del 1831 e lo stato dei cambiamenti del 1874 aveva un portico con tre colonne, che in origine saranno state di legno e che furono poi rinforzate con muratura.

La copertura doveva avere un salto nel colmo perche’ nel 1874 si parla di 5 e non di 4 vani e di 3 piani e non 2. il lotto, come si puo’ notare nella planimetria del 1831, e’ gia’ del tutto costruito e la profondita’ e’ pari a circa 13 metri cioe’ maggiore della attuale. Le finestre di facciata dovevano essere 2 per ogni piano centrate rispetto ai pilastri di facciata.

Nel progetto attuale si e’ cercato di rispettare per quanto possibile i caratteri ritrovati dai documenti storici.

Sono state fatte pero’ le seguenti modifiche:
1) non si realizza il pilastro centrale che toglierebbe troppa luce all’ufficio al piano terra.
2) si realizzano n. 3 finestre per ogni piano per migliorare le condizioni di illuminazione ed aerazione naturale portandole, come per le nuove costruzioni ad 1/8 della superficie in pianta di ogni vano.
3) si realizza una chiostrina secondaria per mantenere le prese di luce e le finestre aperte dai vicini del n.civ. 83.
4) la linea di gronda e la linea di colmo vengono abbassate rispetto alle quote teoriche per tener conto delle finestrature dei vicini.
si contribuisce in tal modo a colmare un brutto vuoto urbano ancor oggi esistente.

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